Notte d'estate. Lucciole in Giappone

Notti d’estate. La magia delle lucciole

Della stagione estiva amo soprattutto le sue notti, così frementi di vita e luccicanti: dal cielo cadono stelle, sul filo lungo dell’orizzonte baluginano le barche dei pescatori, fiammelle di candela tremolano sulla tavola apparecchiata in giardino, le feste di paese si pavoneggiano con i fuochi d’artificio. 

Sono queste le prime immagini che affiorano adesso alla mia memoria ma, a pensarci meglio, l’elenco potrebbe essere più lungo.

lucciole

Tra tutte queste immagini ce n’è una a cui sono particolarmente legata: le lucciole. Da bambina mi accucciavo in un angolo del giardino e le aspettavo, in trepidante attesa. Erano poche, si contavano sulle dita di una mano, ma bastavano per riempirmi gli occhi di stupore.

Le ho potute ammirare di nuovo in Giappone, a migliaia, in una delle riserve naturali dove sono stati attivati programmi di ripopolamento di questi animali. Il Giappone è infatti, forse, l’unica nazione al mondo ad avere approvato una legge per la tutela delle lucciole.

Dell’antica tradizione dell’ Hotaru-gari, la “caccia alle lucciole” troviamo testimonianza in numerosi dipinti e  xilografie, ma oggi le lucciole non vengono più catturate bensì fotografate. 

Sono molti i fotografi che amano immortalare la danza estiva delle lucciole. Ti consiglio di guardare le splendide fotografie oniriche di Tsuneaki Hiramatsu (vedi l’immagine di copertina); d’estate Tsuneaki s’avventura nelle foreste del Giappone per catturare i percorsi di volo di questi animali.

In Giappone sono molti i luoghi in cui si possono ammirare le lucciole. E in Italia?

In Puglia, nel bosco Sant’Antuono a Mottola, in provincia di Taranto.

In Campania nella Valle del Sele. È Massimo Gugliucciello ad aver reso famosa questa zona grazie alle sue fotografie. In un articolo Gugliucciello illustra la tecnica che ha utilizzato per immortalare le lucciole.

Vuoi saperne di più sullo speciale rapporto che popolo giapponese intrattiene da secoli con gli insetti? Allora ti consiglio un libro, Le farfalle danzano e le formiche si ingegnano, che raccoglie alcune tra le più belle prose scritte da Lafcadio Hearn durante la sua vita in Giappone: farfalle, zanzare, lucciole e formiche diventano l’occasione per evocare letteratura, poesia e leggende.

Infine una bella parola italiana: allucciolare, che significa scintillare, luccicare, al modo delle lucciole. Cito: “Possiamo parlare di come le candele allucciolino nel buio della chiesa, di come nelle notti limpide e tenebrose alluccioli il firmamento, di come allucciolino i fari delle auto che lasciano la sagra dal parcheggio buio”.

Buona ferragosto, con affetto

Jenny

Komorebi. Ikebana in estate

Con l’arrivo del caldo mi piace passeggiare nei boschi, freschi e profumati di muschio. Purtroppo la pianura padana è intensamente coltivata e le zone boschive sono pressoché rare. Ma, a dire il vero, a pochi chilometri da Mantova, c’è la bellissima e antica Riserva naturale Bosco Fontana che ti consiglio di visitare se capiti in zona

Rimanendo in tema di boschi, i giapponesi hanno una parola intraducibile e molto poetica:

Komorebi  木漏れ日

che letteralmente significa “luce del sole che filtra attraverso gli alberi”. 

Quel more, al centro della parola komorebi, deriva dal verbo ‘moreru’ (perdere, gocciolare) e mi fa pensare ad un’immagine ancor più suggestiva: è la luce che si respira nel bosco, quella chiara e umida del mattino o quella che attraversa i vapori dell’atmosfera dopo la pioggia. 

Quanta freschezza racchiusa in una sola parola!

Mentre stavo cercando una bella immagine per la copertina di questa newsletter, per caso mi sono imbattuta in un’azienda italiana di carta da parati che ha dato il nome Komorebi ad una sua collezione. Quando il design italiano e il Giappone s’incontrano nascono sempre sposalizi interessanti e questa collezione, ispirata alla lavorazione della carta Washi, mi è sembrata essere davvero molto elegante.

Ti lascio il link, se vuoi dare un’occhiata.

Infine, una breve riflessione sull’Ikebana in estate

In questo periodo sto realizzando molti ikebana solamente con fiori di campo. Giugno è il mese ideale per queste composizioni fresche, allegre e spontanee. Raccogliere i fiori nei prati mi ricorda la mia infanzia campagnola e te lo consiglio vivamente per ritrovare una fanciullezza che non ha età! 

belgieapotheek.com/

Piccolo ikebana (chabana) con Asagao

L’Asagao (bot. Ipomoea Nil) è la prima pianta che probabilmente i giapponesi coltivano nella loro vita. Infatti, proprio in questo periodo dell’anno, ai bambini della scuola primaria viene assegnato il compito di piantare semi di asagao e, durante i mesi estivi, di tenere un diario dei progressi della loro pianta.

La fioritura inizia, a seconda della varietà, verso maggio-giugno e prosegue fino al termine dell’estate.

Simbolo per eccellenza dell’estate, l’asagao è anche protagonista di molte poesie. In questo haiku la poetessa Kaga no Chiyo (XVIII sec.) rinuncia all’acqua per non disturbare il fiore.

Ah la campanula!
Impigliata nel secchio del pozzo.
Vado a chiedere acqua altrove.

Perché quest’anno non coltivi anche tu una piantina di Asagao? Questo è il momento giusto per seminare!

I semi si acquistano nei più comuni garden center con il nome di Ipomea o Morning Glory.

Consigli per la semina
1) Immergi i semi per 24 ore nell’acqua per favorire la germinazione.

2) Semina da aprile-maggio in un vaso, al coperto a 20/22 ° C, trapiantando poi in un vaso più capiente o in giardino non appena le gelate non sono più da temere. Assicurati che la pianta abbia a disposizione una grata o un traliccio su cui possa aggrappare i suoi tralci.

3) Oppure semina direttamente in terra da maggio, ad una profondità di circa 1,5 cm. Innaffia a pioggia.

L’anno scorso ho seminato in vaso tre piantine di asagao e ho avuto la soddisfazione e la gioia di raccogliere per tutta l’estate un fiore al mattino e ammirarlo in tavola a colazione. Un risveglio da regina!

Piccolo ikebana (chabana) con Asagao

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